Formazione e consulenza 5.0: come finanziarla

Giugno 6, 2025

Nel piano del bonus 5.0 per le aziende e imprese il finanziamento prevede anche tra le spese
ammesse la formazione e consulenza 5.0.
Le attività di formazione per il personale sono finalizzate al consolidamento e all’acquisizione di
competenze tecnologiche rilevanti per la transizione energetica e digitale dei processi di
produzione.
Questo è possibile solo se l’azienda richiede il bonus Transizione 5.0 ed effettua gli interventi
trainanti del credito d’imposta quali: acquisizione di nuovi beni materiali e immateriali che
permettano la transizione verso un piano di consumo energetico più efficiente.

Noi di 4U Consulting accompagniamo le aziende nella progettazione e nella richiesta del bonus
Transizione 5.0 proprio per supportarle nell’ottenere il massimo sia in termini di accessibilità al credito d’imposta, sia nelle decisioni strategiche a livello ingegneristico che garantiscano
all’impresa di ottenere un risparmio energetico comprovato, come richiesto dai requisiti del bonus.


In questa guida, ci addentriamo nel valutare con maggiore attenzione tutti gli aspetti che permettono alle aziende di ottenere il credito d’imposta anche per le spese di formazione e consulenza, e come
integrarle in modo corretto nella propria domanda di ammissione al credito.


Di cosa si tratta


Come previsto dal decreto attuativo per il Credito d’imposta Transizione 5.0 è possibile ammettere tra le spese coperte dal credito d’imposta anche le spese per la consulenza e la formazione. La formazione deve essere mirata a far acquisire o consolidare ai dipendenti dell’aziende le competenze tecnologiche necessarie per agevolare la transizione energetica e digitale del processo produttivo aziendale.


Questi investimenti in formazione, come accennato, danno diritto a un credito d’imposta solo se vengono associati agli investimenti in beni immateriali e materiali trainanti, tramite i quali l’azienda deve conseguire minimo il 3% del risparmio energetico sull’intera struttura di produzione oppure pari al 5% in caso di migliorie su singolo livello del processo produttivo. Gli investimenti in attività di formazione fanno parte, dunque, all’insieme di quelli che la normativa
definisce come trainati e quindi ammessi solo se facenti parti di un progetto d’innovazione
comprensivo dell’acquisizione dei beni trainanti. Inoltre, il decreto attuativo specifica anche quali sono i moduli o comunque i campi formativi
ammessi al finanziamento.


Nello specifico sono ammessi ambiti quali:
Ambito A: tutte le attività di formazione che sono pensate per acquisire o consolidare competenze
nell’ambito tecnologico per la transizione energetica del processo produttivo.

Ambito B: attività formative che servono ad acquisire o consolidare competenze tecnologiche che
sono rilevanti per una corretta transizione digitale del processo produttivo.
Nell’ambito A sono previsti dunque tutti quei corsi che prevedono la formazione su:

  • Integrazione delle politiche energetiche per una maggiore sostenibilità nell’ambito della
    strategia aziendale
    Tecnologia e sistemi per gestire in modo efficace l’energia
    Analisi tecnica ed economica per il corretto consumo dell’energia, per il risparmio
    energetico e l’efficienza energetica
    Acquisizione di capacità per la manutenzione degli impianti, per la supervisione degli
    impianti da fonti rinnovabili
    Formazione su concetti inerenti ad efficienza energetica, risparmio energetico, energie
    rinnovabili, gestione della simulazione energetica.
    Progettazione delle diverse misure energetiche passive, progettazione di impianti per
    l’autoproduzione di energia e per la loro installazione.
    Gestione degli Stakeholders per l’energia pulita e le relazioni di cooperazione.


Nell’ambito dei corsi di formazione previsti dall’area B, invece si possono fare attività nel campo
della:

  • Integrazione digitale all’interno dei processi aziendali
    Cybersecurity
    Analisi dei dati Machine Learning e Intelligenza artificiale
    Stampa tridimensionale o manifattura additiva
    Cloud computing
    Studio dell’interfaccia uomo macchina Internet of things
    Blockchain
    Realtà Aumentata e Realtà Virtuale Robotica avanzata
    Inoltre, i percorsi formativi che vengono inseriti nel Piano di Transizione 5.0 devono avere una durata pari o superiore alle 12 ore e devono prevedere sia un esame finale sia un’attestazione dei
    risultati conseguiti. I corsi possono essere fruiti sia in presenza sia in modalità telematica.
    Infine, sono ammessi al credito d’imposta solo quelle attività formative che vengono fornite da soggetti formativi esterni all’impresa e da soggetti abilitati alle attività di formazione come le società accreditate presso la Regione o le province autonome, le università pubbliche o private, gli enti di ricerca, i soggetti accreditati presso fondi interprofessionali, centri di competenze e alta
    specializzazione e gli European Digital Innovation Hubs.

Come accedere al finanziamento


L’accesso al finanziamento per le attività di formazione e consulenza prevede tre step, che sono< quelli previsti dal Piano di Transizione 5.0.
Il primo passo è la progettazione corretta di tutti i beni materiali e immateriali da integrare nella propria azienda, definendo anche quale sarà il risparmio energetico che si potrà conseguire mediante un’analisi tecnica dedicata. Insieme ai beni trainanti, si potranno inserire anche tutti gli interventi trainati quali: sistemi di autoproduzione dell’energia pulita (come i pannelli fotovoltaici) e attività di formazione. Dopo la progettazione, bisogna inviare la documentazione prevista dal decreto tramite la piattaforma telematica del GSE. Dopo di ché si dovrà attendere l’esito positivo a procedere con le< attività da parte dell’ente di verifica. Infine, si dovranno attuare i lavori di miglioria e l’acquisizione dei beni previsti dal progetto entro la fine del 2025. Durante questo periodo si potranno attivare anche i corsi di formazione accessibili e definiti in fase progettuale. Conseguiti i risultati previsti e completati i lavori entro febbraio del 2026 bisognerà inviare la< documentazione di fine lavoro sulla piattaforma del GSE per agevolare le procedure di verifica
delle attività inserite nel progetto.

Noi di 4U Consulting possiamo aiutarti e seguirti per tutto il processo di richiesta e di implementazione delle diverse innovazioni in ambito aziendale per migliorare le prestazioni
energetiche della tua attività. Inoltre, ti ricordiamo che nell’ambito delle spese di formazione queste sono ammesse solo fino a un massimo del 10% degli investimenti in beni materiali e immateriali con una spesa massima di 300 mila euro. Tra le spese di formazione, sono incluse, anche infine, i costi dei servizi consulenziali che sono connessi ai progetti di formazione e le spese per il personale dipendente, i soci lavoratori o i titolari d’impresa che partecipano al corso di formazione, comprese le spese indirette per le ore destinate alla formazione. Per ottenere maggiori informazioni e supporto nel richiedere il Bonus 5.0 per la transizione energetica e digitale: Contatta noi di 4U consulting.

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